Export ortofrutta Persi 60 miliardi con l’embargo russo

10.02.2015 10:51

Gli espositori ferraresi a Fruitlogistica di Berlino I produttori: «Strumenti di prevenzione inadeguati»

«Fruitlogistica di Berlino conferma ogni anno di essere la fiera più importante di settore in Europa. Quest'anno la presenza degli espositori italiani è ancora aumentata superando le 450 unità e il Centro Servizi Ortofrutticoli (Cso) con Fruitimprese e Italia Ortofrutta sono riusciti a fare sinergia per evitare l'immancabile dispersione dovuta alle enormi dimensioni della Fiera e l'evento sull'embargo russo è frutto di questa sinergia». A parlare è il presidente di Cso Paolo Bruni. Lo stop all'importazione di diversi prodotti agroalimentari europei deciso dal Governo russo e che tanto negativamente ha contribuito sui risultati della campagna ortofrutticola del 2014 e che continua a determinare gravi conseguenze per i produttori, vede l'impegno della Commissione Europea a dare continuità alle misure di emergenza prolungando fino al 7 agosto i termini per usufruire dei ritiri straordinari di prodotti ortofrutticoli a sostegno dei produttori europei.
«Il danno subito dall'ortofrutta italiana a causa dell'embargo russo - dichiara Marco Salvi, presidente di Fruitimprese - è pesantissimo e di difficile quantificazione se si considera che solo per i danni diretti abbiamo subito un mancato export in Russia per un valore pari ad almeno 60 milioni di euro che è il valore dell'export ortofrutticolo del 2013 e che il mercato russo, con i suoi 150 milioni di consumatori, ha rappresentato in questi ultimi anni una delle destinazioni fondamentali per l'offerta europea che così non ha trovato sbocco concentrandosi sui mercati tradizionali europei e determinandone un grave appesantimento».
«Con gli interventi comunitari - spiega Davide Vernocchi presidente del settore Ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative - il ministero ha portato un importante contributo a favore della produzione nazionale, oggi però siamo critici perché non sono stati condivisi i criteri di ripartizione all'interno degli Stati membri».
«Gli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi a nostra disposizione - continua Ibrahim Saadeh presidente di Italia Ortofrutta - si sono rivelati inadeguati. Riteniamo ad esempio indispensabile che lo strumento della prevenzione delle crisi debba avere una gestione pluriennale e non annuale». Il direttore generale Mipaaf Felice Assenza evidenzia l'impegno profuso dal ministero e dal ministro nella gestione di questa delicata crisi: «Abbiamo lavorato, a stretto contatto con la Commissione e le misure sono state attivate tempestivamente. Oltre al settore dell'ortofrutta sono state attivate anche iniziative importanti a sostegno del comparto lattiero, in primis ricordo la misura di stoccaggio privato dei formaggi. Per ultimo, evidenzio che siamo rimasti, invece, insoddisfatti delle assegnazioni dei quantitativi di prodotto dell'ultimo regolamento delegato dell'ortofrutta che non rispecchiano le reali situazioni dei flussi produttivi. In tal senso abbiamo invitato il commissario a rettificare il regolamento sulla base delle richieste dell'Italia, in particolare per le mele, le pere, gli agrumi e alcuni ortaggi di stagione».
Andrea Tebaldi
09/02/2015
 
Indietro

Cerca nel sito

© 2014 Tutti i diritti riservati.