Funzionari corrotti? Galera e confisca (in Russia...)

22.03.2015 09:30

21/03/2015 rv

Il parlamento di Mosca al lavoro su un disegno di legge rivoluzionario.

Stretta in arrivo nel codice penale per il reato di appropriazione indebita: previsto anche il carcere a vita per i casi più gravi. E il parallelo con l’Italia è impietoso
 
Corruzione, riforme, inasprimento delle pene, prescrizione. Mentre in Parlamento in Italia si avvita su se stesso, occorre guardare anche al di fuori. Vi sono statistiche, anche recenti, che danno addirittura la Germania in testa alla classifica del malaffare nella pubblica amministrazione: senz’altro occorrerebbe andare a spulciare bene queste statistiche prima di esultare, capire da dove vengano prima di trincerarsi dietro il commento un po’ semplicistico che “tutto il mondo è paese”. Però ogni Stato ha il suo bel da fare contro le mele marce che si nascondo all’interno dei suoi apparati e per i Paesi dell’ex cortina di ferro il problema ha antiche origini, radici affondate in quel comunismo che ha fondato su delazioni e favoritismi decenni di oppressione dei popoli “governati”.
E la Russia? La Duma, il Parlamento di Mosca, sta lavorando ad una soluzione: il carcere a vita per chi si macchia del reato di appropriazione indebita di fondi pubblici. Come extrema ratio, questo è ovvio, in una scala di possibili pene: ma anche l’ergastolo può essere contemplato. Sicuramente però senza possibilità di libertà condizionali, dice il membro del corrispondente della nostra commissione Giustizia, Ivan Sukharev: “Ci proponiamo di prevedere una pena per i casi di appropriazione indebita di fondi di bilancio per un importo di 10 milioni di rubli (al cambio 160mila euro, ndr) che vari da 5 a 10 anni di reclusione in una colonia penale, mentre per importi superiori a 10 milioni, da 7 a 12 anni di carcere e per importi superiori a 50 milioni di rubli (oltre 800mila euro, ndr) la pena va da 10 anni fino all’ergastolo. Misure analoghe sono proposte per il furto di fondi aggiuntivi”.
C’è la consapevolezza che il disegno di legge sia estremamente duro, ma la risposta di Sukharev è tranchant: “Dobbiamo comprendere che i bilanci sono formati dai soldi dei contribuenti che pagano con le loro singole tasche. Quando i ladri se ne appropriano, è come se rubassero direttamente dalla tasca di ogni singola persona: ad una anziana che vive della singola pensione o ai cittadini a basso reddito che pagano le tasse onestamente”.
Il presidente del Comitato Nazionale anticorruzione Kirill Kabanov, applaude apertamente: “Non è tanto l’ergastolo in sé. Noi sosteniamo sanzioni più severe per l’appropriazione indebita di fondi del bilancio pubblico fino a 20 anni di carcere senza il diritto di amnistia se il danno non sarà rimborsato, cioè se i soldi non saranno restituiti. Penso che sarebbe giusto. La semplice pena detentiva non restituisce i fondi pubblici”. Altrimenti scatterà la confisca dei beni, si legge sempre nella bozza sulla quale stanno lavorando alla Duma. Quello che, sostanzialmente, da noi avviene soltanto per delitti di mafia. Davanti ad un quadro penale del genere, anche con i tempi lenti della nostra giustizia, probabilmente questa sarebbe la migliore delle prevenzioni anche in Italia. Altro che legge Severino…
 
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