I russi fanno affari col make-up italiano: "Da qui conquistiamo l’Europa"

08.04.2015 10:24

Divage: cuore operativo a Rimini, proprietà dell’Est ed export boom di Stefano Marchetti

Rimini, 7 aprile 2015 - Dalla Russia con amore, ma anche con la voglia di investire nel made in Italy da portare nel mondo. E’ la storia della «Divage Fashion», alla ribalta dell’universo della cosmesi e delle fragranze: il capitale è russo, il prodotto è italiano, il successo è internazionale. La sede legale della società è a Milano, nel cuore della moda, ma la struttura operativa è a Rimini: «Dal punto di vista della logistica, è sicuramente in posizione strategica», spiega l’amministratore unico Viliyan Petrov, che dall’Est europeo è venuto ad abitare in Romagna. Proprio qui è cresciuta l’idea di bellezza che, dopo la Russia, ora si prepara a conquistare anche i beautycase delle donne italiane. Oltre a Divage (smalti, rossetti, fard e altro, rivolti soprattutto a un pubblico giovane), nel portafoglio della società ci sono la linea Rouge Bunny Rouge, make up e profumi di alta gamma, e le fragranze dello stilista francese Louis Feraud. Entro l’anno sarà lanciata la linea di profumi Luigi Borrelli, legata alla maison napoletana che fu anche fornitrice di Casa Savoia. «Teniamo moltissimo al made in Italy: è il nostro biglietto da visita», aggiunge Petrov.

Da dove parte la storia della Divage Fashion?
«Nel 2007 è stata creata la società. Il brand e l’attività sono italiani, e fanno parte del gruppo russo United Europe Holding. Nel 2010 abbiamo sviluppato il progetto Divage, con una linea completa per il trucco e la cura del corpo, ma nel frattempo in Italia e in Europa la crisi ha investito anche questo settore».
E allora come vi siete mossi?
«Abbiamo deciso di esportare verso il mercato russo, con ottimi risultati: oggi in Russia siamo presenti in 4000 punti vendita, con 30 negozi monomarca. Del nostro prodotto di punta, il mascara Divage 90x60x90, lo scorso anno abbiamo venduto due milioni di pezzi. La nostra è una linea di alta qualità a prezzi accessibili: il successo ottenuto in Russia e i segnali di ripresa ci hanno convinto ora a ‘tornare’ in Italia, per affrontare il mercato interno ed espanderci anche in Europa e nel mondo».
Insomma, quasi una staffetta...
«Sì, in Italia quest’anno contiamo di arrivare in circa 450 profumerie selettive e di aprire 4 monomarca, a Milano, Torino, e forse Parma e Genova: in più saremo in grandi magazzini come Coin e la Rinascente. Nell’arco di tre o quattro anni, l’obiettivo è di raggiungere 1200 punti vendita, oltre alle catene, e avviare 45 negozi monomarca. Guardiamo a molti mercati: abbiamo distributori in Arabia Saudita e in Spagna e siamo in fase di certificazione per Usa ed Emirati Arabi. Il fatturato della società italiana è stato di circa 20 milioni di euro lo scorso anno: per il 2015 attendiamo un aumento del 15 - 20%».
Dove avviene la produzione?
«L’85% in Italia, presso le migliori aziende del settore. Un altro 15% in Europa: le matite per occhi in Germania, gli smalti in Francia».
E a Rimini come siete arrivati?
«Io abito qui da tempo, e anche quando facevamo solo export il nostro magazzino principale era nell’area di Rimini nord. Lo scorso anno abbiamo avviato gli uffici operativi; siamo partiti in quattro e oggi siamo già quindici. L’azienda si sta allargando. La Riviera ci piace. Anzi, mi lasci ringraziare alcune persone...».
Quali?
«I titolari delle profumerie di questa zona, da Milano Marittima a Cesenatico che, pur non conoscendo ancora il marchio, ci hanno dato fiducia. Noi abbiamo creduto nella Romagna: speriamo di essere sempre più gratificati».
di Stefano Marchetti
 
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