Pitti Filati si chiude col sorriso
31.01.2015 20:28Prato, gli imprenditori dei filati guardano al futuro con una ritrovata fiducia forti dei segnali positivi che stanno ricevendo dal mercato. Nuove porte si stanno aprendo nel mercato russo di Barbara Burzi
FIRENZE. Tra gli stand delle aziende del distretto manifatturiero presente al salone di Pitti Filati hanno prevalso ottimismo e sorrisi confortati stavolta anche dai numeri. Secondo le prime proiezioni è stata visitata da 4.150 buyer (una crescita intorno al 3% rispetto al gennaio 2014), con l'estero a trainare le presenze (+5,5%) e un leggero aumento anche sul fronte dei compratori italiani (+1%).
Tra i mercati esteri, quasi tutti in crescita - sia quelli europei sia quelli extra-Ue - le performance migliori arrivano da Stati Uniti (+30%), Giappone (+29%), Gran Bretagna (+18%), Francia (+5%), Turchia (+12%) e Cina (+41%); calo atteso, cos come stato anche per gli altri saloni di Pitti Immagine, per le presenze dalla Russia.
"Pitti Filati riflette il trend di fiducia e positività che sta vivendo la filatura di alta gamma - dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine -. Anche se nel 2014 il fatturato complessivo del settore ha registrato una lieve perdita, tra gli addetti ai lavori c' un generale ottimismo".
E’ un bilancio positivo anche quello tracciato dal presidente del Consorzio di promozione filati, Francesco Lucchesi, al termine della tre giorni di fiera alla Fortezza da basso di Firenze.
“I miei colleghi sono tutti soddisfatti e in base alle prime stime sull’affluenza dei visitatori, secondo quanto riferitomi dall’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone, quest’edizione è stata interessata da un maggior numero di presenze con visitatori dall’estero in crescita del 5% e dell’1% dall’Italia ”.
Una soddisfazione alimentata anche dal fatto che per la prima volta “i visitatori si sono ben distribuiti nei tre giorni invece di concentrarsi tutti nella giornata centrale come avviene di solito”.
Pochissimi gli americani rimasti bloccati dalla tempesta di neve, che si è rivelata meno violenta delle attese: “Non solo i clienti statunitensi sono arrivati a Firenze in tempo per visitare il salone, ma hanno anche dimostrato grande entusiasmo per i listini prezzi risultati particolarmente appetibili proprio per il cambio favorevole”.
Ma i motivi per essere soddisfatti di questa edizione, che ha portato in scena le collezioni della primavera estate 2016, non finiscono qui. Gli imprenditori dei filati guardano al futuro con una ritrovata fiducia forti dei segnali positivi che stanno ricevendo dal mercato. In particolare, nuove porte si stanno aprendo a est, esattamente nel mercato russo.
“Nonostante il cambio del rublo sfavorevole, non sono mancati clienti dalla Russia - dichiara Lucchesi – dove sembra che le aziende abbiano intenzione di cominciare a produrre abbigliamento. Anche se questo fenomeno non avrà effetti immediati, nel lungo termine l’aumento di fabbisogno di filato da parte loro potrebbe aprire nuovi importanti scenari all’industria manifatturiera italiana, soprattutto a quella del distretto pratese, che resta la più attenta alla ricerca e all’innovazione dei prodotti. Insomma, il 2015 si apre sotto i migliori auspici”.
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