SULL'EXPORT IN RUSSIA: PERSI 5,3 MILIARDI E IL DISASTRO AUMENTA DI MESE IN MESE (-28,5% A FEBBRAIO)

01.04.2015 13:47
martedì 31 marzo 2015
MOSCA - Nel 2014 e' calato del 17% l'interscambio tra Italia e Russia, con una perdita di 5,3 miliardi di euro sul 2013 e una contrazione nelle esportazioni dell'11,6%, pari a 1,2 miliardi.
Sono alcune delle cifre emerse nel corso del bilaterale dedicato alle relazioni commerciali tra Italia e Russia, organizzato a Napoli dall'associazione Conoscere Eurasia e dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Una performance devastante determinata solo marginalmente dalla crisi economica e dalla caduta del rublo, in massima parte invece dalle sanzioni Ue e controsanzioni russe generate in seguito alla crisi Ucraina.
Crolla, secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in particolare il tessile e l'abbigliamento (-16,4%), oltre ai prodotti alimentari oggetto delle sanzioni (-38%).
Un trend "terrificante" confermato anche all'inizio del 2015: a gennaio le vendite italiane in Russia sono scese del 36,7%, mentre a febbraio si registra un -28,5%.
"In poco tempo abbiamo bruciato anni di lavoro delle imprese italiane - sottolinea Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia - che aveva portato a un picco del +327% dal 2000 al 2013".
In questo scenario la Campania subisce il contraccolpo ma tiene rispetto ai dati nazionali. L'export verso Mosca e' calato del 3% nel 2014, ma l'interscambio si attesta a +32% nell'ultimo anno (318 milioni di euro). In particolare, l'export di tecnologie campane a Mosca sono cresciute del 6,3% e il turismo ha visto un raddoppio degli arrivi dal 2009 al 2013, con 400 mila presenze nell'ultimo anno. "Esistono margini per ripartire - assicura Fallico - le aziende campane e italiane non possono fare a meno del mercato russo e viceversa. L'Italia resta un partner strategico per la Russia, ma occorre una cooperazione industriale coraggiosa". 
Tuttavia, i dati messi in luce mostrano i segni della catastrofe: la perdita di 5,3 miliardi di euro di fatturato italiano - completamente cancellato - che veniva prodotto grazie all'export in Russia è una delle principali cause della continuazione della crisi economica, e del suo aggravamento con l'aumento anche dei disoccupati. 
E' del tutto evidente chi sia il responsabile di questa ingiusta e insostenibile situazione: è il governo italiano, che invece di respingerle, ha sottoscritto le sanzioni alla Russia volute dall'amministrazione Obama e da questa imposte alla Ue, come vassallo della politica Usa nel mondo.
Renzi ha firmato le sanzioni alla Russia ignorando i danni che avrebbero prodotto, e questo è il peggio che l'Italia abbia subito.
Redazione Milano
 
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