Intervista del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

Quali compiti specifici nel campo della politica, economia e cultura delle relazioni russo-turche metterà in risalto durante la riunione del Consiglio di cooperazione?
Con il presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdogan abbiamo in programma di discutere i principali temi della cooperazione russo-turca, tra cui la realizzazione dei progetti strategici congiunti nel settore energetico, riassumeremo i risultati della nostra collaborazione nel corso dell'anno passato, indicheremo gli obiettivi per il futuro e, naturalmente, ci scambieremo le opinioni sulle principali questioni internazionali e regionali.
La Turchia è stata e rimane un importante partner commerciale estero della Russia. Nel 2013 la bilancia commerciale tra i due Paesi ha raggiunto i 32,7 miliardi di dollari. Il volume totale degli investimenti russi diretti cumulati in Turchia è di oltre 1,7 miliardi di dollari, mentre quello turco in Russia è vicino al miliardo, è nel nostro comune interesse consolidare questa tendenza positiva.
Negli ultimi decenni la Turchia è uno dei Paesi più visitati dai turisti russi. Il fatto è agevolato dall'esistenza di un sistema senza visti per i viaggi brevi. Durante l'intero 2013, la Turchia è stata visitata da circa 4,3 milioni di russi, mentre nel periodo gennaio-settembre di quest'anno da 4,1 milioni. Ci auguriamo che lo svolgimento nei nostri Paesi dell'Anno Incrociato del Turismo possa aumentare in modo significativo il flusso di turisti per entrambi, saremo sempre contenti dei nostri ospiti turchi.
Tale comunicazione intensiva e su diversi livelli è la garanzia di come le relazioni russo-turche siano solide e non dipendano dalla situazione attuale, in esse si conserva la continuità. Naturalmente le nostre posizioni su alcune questioni non sono del tutto coincidenti e possono anche divergere. E' naturale per gli Stati che perseguono una politica estera indipendente. Allo stesso tempo, ed è la cosa più importante, comprendiamo l'importanza del partenariato tra i nostri Paesi e popoli e il desiderio comune di continuare un dialogo reciprocamente vantaggioso che la Russia apprezza molto.
La Turchia si prepara al periodo invernale per i consumi di gas naturale. Quali piani ha relativamente all'aumento delle forniture di gas e alla revisione dei prezzi per la Turchia?
Negli ultimi decenni il settore energetico riveste il ruolo di locomotiva della nostra cooperazione economica e commerciale. La Turchia è il secondo maggior acquirente in termini di volume (dopo la Germania) di gas naturale russo, che viene inviato attraverso il "corridoio occidentale", con il transito attraverso il territorio di Ucraina, Moldavia, Romania e Bulgaria, nonché attraverso il gasdotto "Blue Stream". L'anno scorso, la Russia ha fornito alla Turchia 26,6 miliardi di metri cubi ed entro la fine di quest'anno probabilmente supereremo il valore precedente.
Ci rendiamo conto di quanto siano importanti le risorse energetiche russe per lo sviluppo economico e sociale della Turchia. Pertanto risponderemo sempre positivamente alle richieste sulle esportazioni. Nel mese di ottobre è stato raggiunto un accordo per aumentare da 16 a 19 miliardi di metri cubi l'anno le forniture attraverso il gasdotto "Blue Stream" e per svolgere i lavori necessari a tal proposito.
Nell'ambito della diversificazione del partenariato economico con la Turchia, abbiamo intenzione di identificare le direzioni strategiche, compreso il settore high-tech, tra cui il nucleare.
Quali opportunità la Russia vede per stimolare la crescita del volume d'affari tra i 2 Paesi?
Apprezziamo molto l'indipendenza delle decisioni della Turchia, anche per quanto riguarda le questioni di cooperazione economica con la Russia. I partner turchi non sacrificano i propri interessi per il bene di ambizioni politiche di terze parti.
La posizione del vostro governo apre nuovi orizzonti per aumentare gli scambi bilaterali, in particolare i produttori agricoli turchi saranno in grado di occupare le nicchie lasciate libere sul mercato alimentare russo. Giudichiamo positivamente l'intenzione di aumentare le esportazioni verso la Russia di carne, latticini e pesce, verdure e frutta.
Faccio notare che le sanzioni unilaterali introdotte dagli Stati Uniti, Unione Europea, Giappone, Australia ed altri Paesi contro di noi sono illegittime. Tale pressione provoca non solo perdite economiche dirette, ma anche minaccia la stabilità internazionale.
I tentativi di parlare con la Russia col linguaggio di ultimatum e sanzioni sono assolutamente inaccettabili e inutili. In ogni caso la nostra risposta è sempre stata e sarà equilibrata e terrà conto dei diritti e degli obblighi della Russia ai sensi dei trattati internazionali, tra cui il WTO.
Come valuta l'attuale situazione in Siria? La Russia ha proposte che contribuiscano ad accelerare il processo di normalizzazione in questo Paese?
La situazione in Siria, come prima, desta motivo di seria preoccupazione. Siamo ben consapevoli di quanto sia pesante l'onere della Turchia di sopportare un conflitto sanguinoso nel Paese confinante. Inoltre la principale minaccia per l'ulteriore peggioramento della situazione in questo Paese e negli altri Stati vicini è legata alle attività del cosiddetto Stato Islamico e di altri gruppi radicali, sui quali a suo tempo avevano attivamente puntato diversi Paesi occidentali.
Consideriamo la lotta contro i terroristi e gli estremisti nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa, tra cui ovviamente la Siria, come una delle priorità della comunità internazionale. Siamo convinti che gli sforzi per contenere questa minaccia debbano coordinarsi sulla base delle decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, del rigoroso rispetto del diritto internazionale, del principio di sovranità nazionale e della non interferenza negli affari interni dei Paesi e soprattutto sulla trasparenza.
Da parte nostra, continueremo a sostenere il governo di Siria, Iraq e di altri Paesi della regione nella lotta contro il fondamentalismo. Fin dall'inizio della crisi siriana, la Russia si è sempre prodigata per far trovare una soluzione politico-diplomatica tra gli stessi siriani sulla base del comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, ovvero per il dialogo interno e senza precondizioni o imposizioni dall'esterno.
Continueremo a fare tutto il necessario per aiutare il popolo siriano a superare gli eventi più tragici e a trovare la pace e la stabilità. Sono predisposti per questo scopo i nostri contatti con i rappresentanti del governo siriano, con i vari gruppi di opposizione, con i partner internazionali e regionali, tra cui naturalmente con i turchi.
Intervista pubblicata non integralmente
Testo integrale sul sito https://www.kremlin.ru/news/47104